Fragilità urbane

Intervenire sulle fragilità urbane delle città, si può fare con poco, contrapponendo il concetto di intercultura a quello di “tribalismo”, poiché quest’ultimo, nelle sue svariate forme, e in tante parti del mondo, mette in discussione il concetto di cittadinanza. Sentirsi cittadino significa innanzitutto riacquistare i propri diritti naturali, e quelle garanzie che tutti gli esseri liberi dovrebbero avere nel mondo contemporaneo, ma che purtroppo in tanti non hanno.

Il decennio che ci ha lasciati è stato contraddistinto da due fenomeni catastrofici…

Nella prima fase del decennio, la più grande crisi economica mondiale, dopo quella del ’29, ha annientato la classe media di tutto il mondo occidentale, ha fatto sprofondare i ceti meno abbienti in una voragine senza uscita…. Sono nate le nuove povertà, si sono affacciate al mondo criticità sociali che hanno colpito anche chi un lavoro lo aveva ancora

Questo disastro ne ha aperto la strada ad un altro: l’odio verso lo “straniero”, il quale porta via il lavoro, depriva dell’identità culturale, e sporca… Se le sintesi sono spesso impietose, le cose si sono sviluppate nella seconda metà del decennio, proprio in questi termini.

In realtà vi è stato un terzo disastro che ha caratterizzato il decennio: la bassissima qualità dei ceti politici internazionali, avvinti dal neoliberismo imperante e dalle ingordigie personali. L’avvento dei sovranismi, e la loro rincorsa da parte sia delle destre storiche che delle sinistre, è sicuramente utile leggerla sotto questa lente.

SITI DI RIFERIMENTO

Servizio pubblico

Città senza frontiere