MigRe Journalism

2016

Mission del progetto

Questo progetto vuole farsi portatore di una dimensione sociale problematica, quella dei migranti, che viene raccontata dai media di massa italiani in modo parziale e che per tale ragione determina incomprensione, razzismo e xenofobia. La necessità che siano i giovani migranti/rifugiati “produttori di giornalismo” è oggi un bisogno sempre più impellente nel quadro dei processi di manipolazione della realtà operati dai media mainstream.

In tal senso, lo sviluppo delle tecnologie informatiche insieme alla nascita dei social netwoks ha consentito la ridefinizione del sistema di produzione delle informazioni, avvicinandosi sempre di più al significato originario: il valore pubblico delle notizie.

La possibilità che siano i cittadini migranti stessi a ridare al giornalismo il suo contenuto di senso originario può permettere la nascita di Community Media che agiscono sul territorio, trasformando il giornalista in volontario della comunicazione.

L’informazione diventa azione, proponendosi con differenti forme di coinvolgimento e partcipazione collettiva. Il piano di produzione delle notizie, che abbiano valore pubblico, si può incrociare con quello della mobilitazione sociale.

Ma c’è anche un discorso identitario su cui fa leva il giornalismo di cittadinanza, relativamente alla dialettica fra sé e l’altro da sé. Nella dimensione dell’altro si gioca la rappresentazione dell’alterità culturale e politica, intesa nel senso ampio del termine, laddove l’alterità, dai media maintream, viene rappresentata come qualcosa di estraneo da sé, da cui diffidare.

Nella realtà sappiamo che invece le “differenze etniche” stanno arricchendo i paesi europei sia in termini demografici che culturali che anche rispetto ai processi produttivi. In tal senso il valore pubblico delle notizie viene disatteso dai media commerciali.

La necessità insomma di raccontare la realtà attraverso altre rappresentazioni sociali, altri ordini del giorno, in termini giornalistici altre gerachie delle notizie, consente di raccontare la realtà vera dei nostri territori, traghettando il consumo di informazioni verso esperienze su cui queste si possono canalizzare.

Siamo di fronte ormai a nuove pratiche produttive, che possono e devono essere implementate, a garanzia di una società pienamente democratica, proprio attraverso le nuove generazioni di migranti e rifugiati.

Anche perchè questo processo, ormai in essere attraverso internet e i social media, produce il dissolvimento del confine tra produzione e consumo di notizie e consente a quest’ultimo di proporsi come pratica sociale nella produzione di senso.

Ma l’elemento ancora più decisiso di questa trasformazione dei significati, attraverso altre rappresentazioni, è spendibile soprattutto nell’integrazione tra le differenze culturali, etniche, sociali ecc…

Se il trattamento delle notizie, con forte connotazione della loro natura pubblica, consente al sensazionalismo di essere sostituito dalla sobrietà e alla manipolazione dall’indipendenza, c’è anche da dire che questo implica il ricorso a fonti dirette, fonti che provengono dal basso. Queste diventano il grimaldello per scardinare appunto sensazionalismo e manipolazione, ricodificando la mappa sociale della comunicazione giornalistica, trasformando la testata in attore sociale. Sensibilizzazione dell’opinione pubblica e mobilitazione seguiranno quasi meccanicamente…

La location

Il progetto “MigRe Journalism” ha il suo luogo di svolgimento presso il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, poiché, come poche realtà in italia, è proprio lì che le dinamiche di crescita delle generazioni di migranti hanno potuto trovare la loro collocazione naturale. La capacità di sintetizzare circolazione delle idee e promozione sociale delle differenze culturali permette di canalizzare il lavoro delle realtà comunitarie verso la costruzione di una cittadinanza senza differenze, che è la mission del presente progetto.

I FASE: Laboratorio di educazione sociale alla comunicazione giornalistica

Abstract Il presente progetto laboratoriale ha la finalità di trasmettere, attraverso esperienze di apprendimento attivo, la dimensione pubblica della notizia, utilizzando, da un lato, le tradizionali tecniche di scrittura giornalistica, che in qualche modo sono vicine alla dimensione generazionale del linguaggio come atto di sintesi, dall’altro attivando il racconto, anche attraverso giochi di ruolo di alcuni luoghi simbolici della comunicazione giornalistica, legandoli ai temi dalla forte spinta sociale.

Il lavoro sull’apprendimento delle tecniche di scrittura giornalistica è finalizzato anche ad essere un viatico per iniziare a costruire delle competenze di base utili per il futuro professionale in vari ambiti.

Contenuti La narrazione giornalistica Come si scrive un articolo Notiziabilità e valori-notizia La cronaca come chiave di lettura delle trasformazioni sociali La storia al singolare come fattispecie dell’azione sociale La narrazione come percorso di sintesi tra informazione, fatti e spaccati di umanità La rete dei soggetti sociali come punto sorgente delle trasformazioni Fonti e catalogazione delle informazioni quali-quantitative Le fonti on-line Le competenze multimediali come nuova frontiera del fare giornalismo

L’approccio narrativo Il linguaggio delinearizzato, che connota la semantica di navigazione del web, cioè senza un inizio e senza una fine, viene riallocato nel nuovissimo prodotto mediatico che prende il nome di “webdoc”. Esso rappresenta un percorso narrativo attraverso cui il fruitore costruisce il suo punto di osservazione in relazione alla sua personale sensibilità.

Le sue caratteristiche sono quelle di essere un prodotto editorializzato per il web, con una propria interfaccia, che si propone in termini di interattività con il pubblico, che appunto sceglie il percorso da seguire. Se lo stesso concetto si proietta non nel percorso da scegliere interattivamente ma nella fabula stessa inerente al racconto, il pezzo giornalistico può assumere funzioni diverse poiché le immagini possono essere intercettate nella sconfinata prateria esistente in rete.

Vi è così la possibilità di utilizzare le immagini ed il sonoro dei media di massa costruendo però un nuovo racconto in linea con i valori notizia legati alla vera dimensione pubblica, intesa in senso di crescita collettiva solidale, ma anche informativa sui temi che vengono “commercializzati” e spesso mistificati.

II FASE: Costruzione di una newsroom

Mission Informare Organizzare Orientare Accogliere

I livelli di sviluppo Recezione Produzione Trasmissione

Azioni/informazioni 1. Focus sulla dimensione territoriale 2. Focus sul mondo

Il modello organizzativo La modalità organizzativa è a base settimanale, ma la cadenza è a base, potenzialmente, quotidiana.

III FASE: Avvio Medium on-line

Attivazione di una pagina web/web-radio

– Elaborazione dei processi narrativi sui fatti inerenti ai processi migratori e ai sud del mondo attraverso le fonti web. I livelli tematici

1. Il racconto interno verso l’esterno.

2. Il racconto dei paesi d’origine.

3. Il racconto del territorio bolognese: “quello che i mezzi d’informazione non raccontano”.

Le tipologie dei prodotti editoriali

1. Elaborato scritto+Foto: Social reportage e News.

2. Video fotografico con testo: Monitor News.

3. Docufilm: Movie News.

I piani narrativi

• Bologna: la città in movimento

• L’Europa e il mondo: le città in movimento

• Il web: il mondo in movimento

Piattaforme/canali www.youtube.com https://soundcloud.com www.spreaker.com