Adote um ritmo LAB

LABORATORIO DI TEATRO HIP HOP

2014

Per raccontare le storie del proprio quartiere adottando il ritmo giusto, tra parole, suoni e movimenti

La possibilità di costruire dei percorsi di apprendimento per giovani, finalizzati alla sostenibilità del territorio di appartenenza, per l’esperienza dell’associazione che propone questo progetto, non può che partire dalla dimensione sociale delle favelas brasiliane. Per lo sviluppo di questi percorsi si fa riferimento non agli approcci formativi utilizzati nel contesto europeo ma alla filosofia dell’educazione proveniente dalla scuola critica sudamericana: “la Pedagogia dell’autonomia”. Questo approccio parte dal presupposto che la tradizione del sistema educativo europeo, se esportata in territori di origine coloniale, producono la medesima logica di “oppressione” anche dal punto di vista culturale. Traslato al contesto italiano, il concetto di “oppressione” oggi è assimilabile all’assenza di certezze, di futuro, di crescita, di direzione, a cui le giovani generazioni sono trasversalmente soggette.

Abstract

Se le criticità di molti contesti urbani europei, in relazione ai processi d’integrazione sociale, si concentrano sull’isolamen-to, questo produce la mancata formulazione di una nuova identità collettiva, generando fenomeni di emarginazione ed insicurezza sociale.

Per far fronte a tali problematiche è possibile innescare dei piccoli cambiamenti all’interno della comunità territoriale di riferimento, che assumono efficacia proprio perché introducono elementi nuovi nel rapporto tra vissuto personale e di-mensione sociale.

Attraverso le arti di strada si vuole costruire una dimensione drammaturgica legata alla territorialità, mettendo al centro la dimensione individuale, per innescare semplici meccanismi di consapevolezza della realtà, attraverso l’acquisizione delle abilità performative ma anche mediante la possibilità di raccontare e rappresentare il proprio vissuto quotidiano.

Gli obiettivi

  • Mettere in rete e far dialogare organizzazioni, progetti, operatori, storie tra Bologna e il mondo, attraverso il pro-tagonismo di nuove generazioni di italiani e migranti insieme, che rappresentino la congiunzione tra i mondi
  • Creare le condizioni per implementare un senso di cittadinanza condivisa sul territorio
  • Sviluppare abilità e competenze nel mondo giovanile legate alla dimensione espressiva

Le attività

  • Esercizi di pedagogia teatrale tra suoni e movimenti
  • Mini corso per dj con l’approfondimento sulle tecniche di scratct e rap
  • Tra narrazione e recitazione delinearizzate
  • Fotografare il territorio
  • La costruzione del testo e il montaggio dello spettacolo
  • La messa in scena

I risultati attesi

  • Acquisizione di conoscenze e tecniche di tipo performativo da parte dei giovani in formazione
  • Elaborazione narrativa del vissuto quotidiano del quartiere
  • Costruzione di uno spettacolo scritto, recitato, suonato dai ragazzi in formazione
  • Collegamento tra progetti, soggetti e realtà delle comunità nazionali

Programmazione

  • La rappresentazione extraquotidiana
  • La narrazione come sequenze tra corpo e mente
  • Danza del vento
  • Suoni e movimenti del corpo
  • La recitazione delinearizzata
  • Stare in consolle
  • Il mixaggio
  • Tra rap e scratct
  • La narrazione delinearizzata
  • Individuazione dei racconti di quartiere
  • Scrittura del testo delinearizzato
  • Fotografare il territorio
  • La post-produzione fotografica
  • Il montaggio dello spettacolo
  • La messa in scena

A chi è rivolto

  • Giovani maggiorenni con formazione di base scolastica

Durata

  • 25 ore

Fabbisogno

  • Spazio indoor
  • Consolle
  • Pc con connessione internet
  • Video-proiettore
  • Attrezzeria