Sportello Integrazione e Autonomia per Stranieri

Progetto SIAS

2010

La Mission

Le trasformazioni della morfologia sociale prodotta dai flussi migratori, impone l’articolazione di una rete di servizi che sia efficace dal punto di vista dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, privilegiando in particolare la crisi vocazionale dei mestieri artigianali.

Parole chiave: autonomia e integrazione , nuovo welfare, sviluppo locale, dialogo interculturale, nuovi orizzonti di Governance, prassi responsabili, Integrazione lavorativa, definizione della filiera produttiva, network sociali, sostenibilità, rimodulazione della piccola impresa, riconversione del Know How, modello di inclusione.

Abstract

L’idea progettuale è quella di promuovere il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa nell’ambito dell’integrazione sociale e autonomia lavorativa dei cittadini migranti. La proposta progettuale è quella di costruire uno Sportello dedicato.

L’ambito di intervento prioritario è quello di rivitalizzare, attraverso strategie di sviluppo locale, il comparto dei mestieri artigianali che stanno scomparendo a causa della crisi vocazionale che generazionalmente investe le società cosiddette avanzate. La possibilità di ricucitura di questo strappo generazionale proviene prevalentemente dai cittadini immigrati, i quali sono portatori di abilità artigianali proprie alla caratteristiche produttive dei loro paesi d’origine.

La possibilità di attivare strategie di sviluppo in tal senso pone al centro il tema della riqualificazione professionale dei cittadini migranti, poiché le abilità acquisite nei paesi d’origine hanno bisogno in molti casi di interventi tesi al “riadattamento” di tali abilità al contesto produttivo di riferimento.

In tal senso, riuscire a costruire una filiera che possa ridefinire un sistema produttivo che si sta perdendo, dove attori pubblici e privati possano interagire in network, può rappresentare un modello d’intervento possibile per incrociare domanda e offerta ambedue disattese. Sarebbe quindi auspicabile la realizzazione di forme stabili di “alleanza” tra stakeholders, che partendo da prospettive diverse, hanno la necessità di far convergere i loro interessi proprio all’interno della suddetta filiera.

I Bisogni

Per attivare interventi efficaci sull’incrocio dei bisogni tra la persona e il territorio occorre un repertorio informativo omogeneo e sistemico, che permetta sia il controllo del mercato che un’attenta progettazione finalizzata al raggiungimento dell’autonomia sociale del cittadino migrante.

Obiettivi progettuali intermedi

  • Costruire un set di interventi di sistema, individuando precise fasi di sviluppo, lungo il percorso che la persona compie, dalla presa in carico, all’elaborazione del progetto personale, fino alla sua fuoriuscita sul territorio, finalizzati a creare un raccordo sociale tra la persona e il mercato del lavoro.
  • Trasferire ai destinatari degli strumenti per poter arrivare all’autonomia, determinando la propria integrazione nel tessuto sociale. Questo obiettivo si raggiunge costruendo un rapporto con aziende e associazioni di categoria sul territorio vicino, quanto più è possibile, al concetto di “Responsabilità Sociale d’Impresa”.

Obiettivo finale

Viene sottoposto all’interesse delle imprese artigianali o delle aziende un programma d’inserimento lavorativo definito di “stabilizzazione”, dove dopo due o tre mesi di stage/borsa lavoro retribuite prevalentemente da fondi pubblici, che per l’impresa sono gratuiti, devono servire a valutare la qualità del lavoro espresso dalla persona.

Se la persona risponde in modo positivo agli obiettivi indicati dall’impresa artigiana o dall’azienda, queste ultime si impegnano ad una qualche forma di stabilizzazione futura, attraverso contratti a progetto, determinanti o indeterminati.

Azioni sul mercato

  • Analisi del mercato del lavoro a livello provinciale e comunale
  • Analisi dei bisogni
  • Costruzione Database dinamico imprese profit e no profit per inserimento lavorativo
  • Costruzione Database dinamico sul bilancio sociale d’impresa
  • Costruzione Database dinamico Associazioni di categoria
  • Costruzione sistema di relazione con gli Stakeholders

Azioni sulla persona

  • Analisi generale delle competenze/abilità/aspettative lavorative
  • Insegnamento della lingua italiana scritta e orale che possa permettere l’autonomia sociale e lavorativa in relazione al profilo identitario, laddove ve ne sia bisogno.
  • Attività di orientamento e di formazione professionalizzante, laddove ve ne sia bisogno.
  • Inserimento nel tessuto sociale e nel mercato del lavoro in condizioni di autonomia.

Attività del progetto

Le attività progettuali che s’intende sviluppare riguardano percorsi strutturati finalizzati all’autonomia sociale. Cinque sono i livelli d’intervento, strettamente collegati tra loro e che hanno bisogno di un sistema organizzativo ben connotato anche se di facile applicazione:

  1. Analisi e monitoraggio sistemico del mercato
  2. Costruzione rete Stakeholders sulla Responsabilità Socile d’impresa
  3. Asessment clinico-sociale
  4. Bilancio delle competenze
  5. Approccio al mercato con Formazione/tirocinio/borse lavoro targetizzate

Analisi e monitoraggio sistemico del mercato

  • Costruzione rete Stakeholders
  • Approccio al mercato con formazione/tirocinio/borse lavoro targetizzate, finalizzate all’assunzione stabile
  • Strutturazione di un database che risponda all’esigenza di costruire un sistema informativo continuamente aggiornato sulle dinamiche del mercato.
  • Analisi del mercato attraverso una mappatura del territorio comunale e provinciale.
  • Costruzione del sistema relazionale con le organizzazioni produttive del territorio centrato sul tema della Responsabilità sociale d’impresa.
  • L’elaborazione della “progettazione individuale”, seguito dagli interventi che il gruppo di lavoro attiva sulla base di un timing prestabilito, insieme agli attori che intervengono lungo tutto il percorso, si conclude con l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

La metodologia e attività sulla costruzione del database dinamico

La costruzione di un database dinamico risponde all’esigenza di costruire un sistema informativo continuamente aggiornato alle dinamiche del mercato, utilizzando il sistema della “scalabilità”. La scalabilità offre la possibilità di mantenere intatte le proprie performance all’aumentare della quantità di dati, delle query eseguite, espandendo il design del database con l’aggiunta di tabelle e funzionalità. Ma l’aspetto tecnico rappresenta uno strumento operativo che deve rispondere alla costruzione del sistema relazionale con le organizzazioni produttive del territorio, con le quali creare dei binari di comunicazione che devono consolidarsi nel tempo per creare delle vere e proprie partnership.

I punti di sintesi:

  • Costruzione di un contenitore informativo permanente sulle dinamiche del mercato
  • Costruzione di un sistema di relazione con il comparto produttivo provinciale
  • Organizzazione e gestione delle informazioni attraverso database
  • Collegamento relazionane con le aziende attraverso strumenti informatici, telefonici e face to face.

La responsabilità sociale d’impresa e sviluppo locale

La possibilità di incrociare gli indirizzi europei relativi alla Corporate Social Responsibility ad una idea di Governance allargata d’impresa, può costituire una nuova forma di contratto sociale, formulata all’intento di un modello per la promozione di benchmarking, insieme all’elaborazione di nuovi strumenti di gestione tesi verso una efficace integrazione ed autonomia della persona. Si tratta di “modellizzare”, attraverso una nuova tendenza di tipo europeo, un approccio integrato e interistituzionale di interventi in grado di supportare efficacemente percorsi di inserimento lavorativo e di inclusione, dando significato reale al concetto di “dialogo interculturale”.

Punti di sintesi:

  • Modellizzare percorsi di inclusione sociale centrati su: flessibilità, raccordo col sistema aziendale, tutoraggio, orientamento, recupero delle competenze di base
  • Sperimentare i percorsi personalizzati di accompagnamento al lavoro in raccordo con le reti territoriali locali
  • Analisi delle situazioni specifiche nel comprensorio urbano
  • Acquisizione di buone prassi
  • Analisi sulle professionalità necessarie per la gestione di percorsi di inclusione sociale
  • Condivisione con stakeholder e aziende associate sui risultati delle sperimentazioni
  • Formazione congiunta sui destinatari
  • Promozione delle attività per il coinvolgimento nel modello delle imprese artigiane, delle aziende profit e delle associazioni di categoria
  • Definizione delle buone prassi

Assessment clinico

  • Colloqui di approfondimento, finalizzati all’individuazione di eventuali aspetti di vulnerabilità.
  • Analisi di eventuali traumi fisici e psichici riportati dall’utente, esplorazione di eventuali sintomi legati alla presenza di un disturbo post traumatico da stress, disturbo dell’adattamento etc..,
  • Analisi del percorso migratorio, analisi ed individuazione delle risorse personali possedute ed effettivamente espresse.
  • Somministrazione e interpretazione test proiettivi. L’analisi del test proiettivo transculturale dell’albero, viene inserita all’interno dei piani per l’autonomia lavorativa; il test viene utilizzato per evidenziare alcune caratteristiche di personalità che possono favorire o ostacolare il processo di adattamento ed integrazione.
  • Contatti con i professionisti del servizio di Igiene mentale, laddove ce ne fosse bisogno: monitoraggio del percorso terapeutico dell’utente ai fini di valutare il livello di elaborazione e di consapevolezza relativa al processo di adattamento. Questo è utile per capire quale può essere il momento più idoneo per l’attivazione di un percorso finalizzato all’inserimento socio lavorativo.

Bilancio delle competenze lavorative

  • Il bilancio delle competenze rappresenta un percorso di valutazione della situazione attuale e potenziale del lavoratore, che si conclude con l’elaborazione di una “progettazione individuale” che consenta lo sviluppo professionale della persona.
  • Bilancio delle competenze significa svolgere un’attenta valutazione al fine di elaborare una Job Description che possa essere adattabile e ripetibile.
  • All’interno di quest’azione, s’intende elaborare un vero e proprio modello d’intervento, trovando una sintesi tra le tecniche di valutazione del potenziale e le particolari caratteristiche dei beneficiari.
  • All’interno dell’azione di bilancio delle competenze deve essere individuata se esiste l’abilità e competenza legata al background artigianale della persona, valutando se vi è la necessità di attività formative professionalizzanti, per poi fare l’incrocio tra domanda e offerta.

Bilancio delle competenze linguistiche e relative azioni di apprendimento

(Azione complementare)

  • Elaborazione di un sistema di apprendimento permanente, attraverso le varie realtà territoriali, che si sviluppa su due dimensioni: quella di aula e quella personalizzata.
  • Implementazione delle programmazioni didattiche di livello base, intermedio o avanzato.
  • Monitoraggio dei processi di apprendimento attraverso verifiche permanenti.
  • Valutazione del livello di apprendimento raggiunto. 

Competenze professionali richieste per la messa in opera dello sportello:

  • Psicologo clinico
  • Psicologo del lavoro
  • Tutor linguistico
  • Esperto processi di orientamento e formazione
  • Operatore telefonico
  • Operatore Data base

Risultati attesi

  1. Il risultato, dal punto di vista dello sviluppo locale, è quello di rivitalizzare un sistema produttivo in crisi e rispondere in modo efficace alla questione dell’inclusione sociale.
  2. Dal punto di vista dell’innovazione delle politiche di welfare il risultato atteso è quello di “stabilizzare”, attraverso i processi di integrazione sociale e autonomia lavorativa cittadini migranti a rischio di esclusione sociale.
  3. Nella prospettiva delle buone prassi il terzo risultato è quello di costruire un modello d’intervento territoriale innovativo.